
Parco del Valentino
Corso Massimo d'Azeglio Torino Torino
È il parco più noto della città, uno dei suoi simboli storici e popolari.
L'origine del nome è incerta, ma risalirebbe ai primi insediamenti romani; da documenti del XIII secolo, sembra che esistesse un'antichissima cappella intitolata a San Valentino (176-273), che conservava parte delle reliquie del patrono degli innamorati portate direttamente da Terni. Non è chiaro se la cappella sia poi andata in rovina o sia stata distrutta, ma le reliquie furono portate nella vicina chiesetta di San Vito, sulla collina oltre il fiume.
La zona del Valentino, invece, fu abitata prima dai nobili Birago, che vi costruirono una villa, e poi da Emanuele Filiberto di Savoia che acquistò l'intera area a metà del XVI secolo.
Nel 1630-1660 vi fu eretto l'omonimo castello, imponente costruzione di Carlo e Amedeo di Castellamonte, utilizzato come residenza estiva dei Savoia. Da semplice parco fluviale sul Po, l'area si trasformò in una struttura organizzata con raffinati giardini. Ma solo nel XIX secolo iniziò la vera e propria opera di trasformazione nell'attuale pittoresco parco cittadino, secondo il progetto romantico dell'architetto paesaggista francese Barrillet-Dechamps.
Il Parco del Valentino è stato sede di numerose esposizioni nazionali e internazionali. In occasione dell'Esposizione Generale Italiana del 1884, nella parte più meridionale del parco fu costruito il caratteristico Borgo medievale, su progetto coordinato da Alfredo d'Andrade, appassionato, appunto, di architettura medievale. Il Borgo doveva riprodurre gli stili architettonici ispirati ai castelli piemontesi e valdostani del Medioevo, con tanto di fortezza visitabile. In seguito ospitò l'Esposizione Generale Italiana del 1898 (di cui sopravvive la fontana dei dodici mesi) e l'Esposizione Internazionale di Torino del 1911.
Mentre il borgo medievale è oggi utilizzato per mostre periodiche e manifestazioni artistico-culturali, il Parco è stato invece sede negli anni di numerose mostre floreali (come FLOR 61, allestita in occasione del centenario dell'Unità d'Italia), di cui restano a ricordo le grandi aiuole, il Giardino roccioso e il Giardino montano, con cascatelle, fontane e piccoli ruscelli.